I.CO.P. e i suoi dipendenti in prima linea nell’ospitalità

C’è chi ha donato mobili, chi materassi, lenzuola, stoviglie. Chi ha messo a disposizione lettini per bimbi, passeggini, giocattoli. E chi ha preso un pennello in mano per tinteggiare pareti, chi ha montato cucine, chi si è dedicato alle pulizie, chi ha coinvolto nel progetto parenti ed amici. Così la solidarietà si è allargata a macchia d’olio. E oggi significa l’accoglienza di una cinquantina di persone fuggite dall’Ucraina in guerra. Tra Basiliano, Orgnano, Nespoledo, Lestizza, Muzzana del Turgnano e Udine. «Inizialmente dovevano essere 25», racconta Piero Petrucco, vice presidente e amministratore delegato di Icop Spa, l’impresa di Basiliano – leader europea nella realizzazione di microtunnel e fondazioni – che ha fatto della propria vocazione sociale una missione aziendale, diventando società benefit a ottobre 2020. E che adesso è in prima linea anche nell’ospitalità di coloro che hanno dovuto in fretta abbandonare la propria patria invasa dalle truppe russe.

In breve accolte 50 persone

«Abbiamo raddoppiato le nostre forze – illustra – e con un ottimo lavoro di squadra ora, tra mamme, nonne e bimbi, siamo arrivati ad accogliere il doppio di persone rispetto alle previsioni». Anche grazie al fatto che la stessa famiglia Petrucco – Piero, il fratello e i genitori – hanno accolto nelle proprie case (a Udine, Buttrio e Trieste) 8 persone. «È un’esperienza meravigliosa. Ora la nostra famiglia si è “allargata” e, per la gioia di mia moglie – sorride – dopo 4 figli maschi, ormai grandi e autonomi, è arrivata una bambina piccola, con mamma e nonna». Petrucco racconta che in maniera del tutto naturale all’interno di Icop si è messo in moto l’intero ingranaggio dell’accoglienza. «Come avremmo potuto rimanere a guardare quelle immagini di distruzione e morte senza fare nulla?». Un sentimento condiviso fin da principio con una sua dipendente, Lucia Beltrame, referente per le attività sociali. «Dobbiamo fare qualcosa», si sono detti. E da quel momento la società benefit non si è più fermata.

“Icoperanti”, volontariato d’impresa

In men che non si dica l’azienda ha chiamato a raccolta i suoi impiegati, invitandoli a un incontro online in cui l’unico punto all’ordine del giorno recitava “Problema Ucraina: possibili iniziative”. «La risposta è stata splendida e in maniera del tutto spontanea si è costituita un’associazione di volontariato d’impresa – “Icoperanti” –, subito allargata alla partecipazione di amici, parenti, persone desiderose di dare una mano», racconta non senza un filo di emozione Petrucco. E altrettanto immediatamente è partito il progetto di accoglienza, in collaborazione con l’associazione “Vicini di casa”, di cui il vice presidente di Icop è uno dei soci fondatori. Il sodalizio ha individuato alcuni alloggi di proprietà non utilizzati, a cui se ne sono aggiunti un paio messi a disposizione da privati cittadini. Nelle ore serali e nei week end circa 40 volontari del gruppo “Icoperanti” si sono rimboccati le maniche sistemando le case che oggi accolgono le famiglie ucraine. Nuclei a cui si cerca di non far mancare nulla, operando anche in collaborazione con l’associazione “Ucrana-Friuli”. «C’è chi ha la fortuna di poter continuare a lavorare a distanza, chi ha trovato qui un impiego, ma ci sono pure persone che hanno bisogno di tutto, dai beni di prima necessità agli alimenti», sottolineano Petrucco e Beltrame.

I dipendenti si autotassano

Le risorse per far fronte a queste spese derivano da una forma di autotassazione dei dipendenti di Icop, azienda che ha collaboratori (400 in tutto) e più di una decina di sedi nel mondo. Si tratta di una donazione mensile di 10 euro ciascuno che immediatamente raddoppia grazie ai fondi della società benefit. «Anche in questo caso – evidenzia Petrucco – la risposta dei nostri collaboratori è stata meravigliosa e ci consente davvero di far fronte a ogni bisogno».

Bimbi ucraini al centro estivo Icop

Nel frattempo è partita l’organizzazione del centro estivo aziendale che ormai dal 2012 viene proposto – in maniera gratuita – per i figli e pure i nipoti dei dipendenti. «E quest’anno – annunciano con soddisfazione Petrucco e Beltrame – sarà aperto anche alla partecipazione dei bambini ucraini». Che, grazie alla società benefit e a “Icoperanti” fanno ormai parte della grande “famiglia Icop”.

Monika Pascolo – La Vita Cattolica